Solfato
di rame
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Principio
attivo: ione
rame (Cu++)
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Notizie
generali: il
solfato di rame è altamente solubile in acqua ed ha un titolo in rame
metallo del 25,5% (i formulati in commercio ne contengono dal 13% al 25%),
un pH piuttosto acido, una scarsa aderenza ed un’elevata fitotossicità.
E' presente in natura come minerale calcantite (cristalli blu triclinici).
Questo sale, normalmente, non viene utilizzato tal quale, ma
neutralizzzato con idrossido di calcio (calce) per formare la poltiglia
bordolese, un composto insolubile che rimane in sospensione nell'acqua.
L'attività fungicida della poltiglia bordolese dipende dai rapporti tra
solfato di rame e idrato di calcio: se il composto ottenuto è acido, il
prodotto ha un'azione pronta ma poco persistente, mentre se è alcalino è
più persistente, ma meno efficace. Come tutti i prodotti a base di rame
non possiede proprietà endoterapiche
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Meccanismo
d'azione: l'attività
anticrittogamica, indipendentemente dalla forma di rame impiegata, è
dovuta allo ione rame Cu++ e si esplica nelle modalità già
descritte per l'idrossido di rame.
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Spettro
d'attività: in
genere i composti a base di rame sono impiegati nella lotta preventiva
contro una vasta gamma di organismi fungini, specialmente Albugo,
Alternaria, Bremia, Cercospora, Cytospora, Colletotricum, Coryneum,
Cycloconium, Cylindrosporium, Deuterophoma, Diplocarpon, fumaggine, Gibberella,
Gloeosporium, Guigardia, Marsonina, Nectria, oidi, Penicilium,
Peronospora, Phoma, Phyllostica, Phragmidium, Phytophtora, Phomopsis,
Plasmopara, Puccinia, Septoria, Sclerotinia, Sphaeropsis, Taphrina,
Tilletia, Uromyces, Venturia. Esplicano anche un'azione battericida
molto importante.
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Registrazione:
in
Italia sono registrati diversi prodotti a base di solfato di rame (tribasico).
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Intervallo
di sicurezza: 20
giorni.
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Settore
d'impiego: fruttiferi,
drupacee, pesco, nettarine, percoche, ciliegio, susino, albicocco, olivo,
mandorlo, pomacee, melo, pero, cotogno, agrumi, arancio, limone,
mandarino, nocciolo, noce, frutta in guscio, nespolo del giappone,
actinidia, frutta minore, fragola ortaggi, pomodoro, fagiolo, fagiolino,
pisello, cavoli, peperone, prezzemolo e simili ortaggi a foglia,
cavolfiori, cavoli di bruxelles, broccoli, carota, sedano, melanzana,
cetriolo, melone, anguria, aglio, cipolla e simili ortaggi a bulbo,
insalata, cardo, carciofo, patata, zucchino, cicoria, rapa, ravanello e
simili ortaggi a radice, spinacio, zucca, bietola, cece, lattuga,
cucurbitacee, bietola da orto, bietola rossa, indivia, scalogno, asparago,
spinacio, barbabietola da zucchero, contro alghe e molluschi della risaia,
tabacco, cereali, oleaginose, floreali, rosa, ciclamino, filodendro,
cipresso, ornamentali e forestali.
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Tossicità
e selettività: il
rame è un metallo pesante che, accumulandosi nel suolo, può favorire la
mortalità della microfauna terricola; tale rischio è maggiore nei suoli
acidi. L’effetto deprimente sull’attività dei microrganismi del
terreno induce una sensibile riduzione del processo di umificazione. Il
rame, ad elevate concentrazioni, può provocare danni agli ausiliari (coccinellidi,
crisope, imenotteri, acari fitoseidi). Non è tossico per le api, mentre
lo è per i pesci. Poco tossico per i mammiferi. DL50 orale
acuta per ratti: 1000 mg/kg. Classe Tossicologica Nc (non classificato),
Xn (nocivo), Xi (irritante), Xt (tossico). Fitotossico per la maggior
parte delle specie vegetali, se utilizzato tal quale e non neutralizzato
con idrossido di calcio.
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Compatibilità:
è
sconsigliabile miscelare la poltiglia bordolese con piretrine naturali,
rotenone, Bacillus thuringiensis, virus della granulosi della
carpocapsa, polisolfuri, oli minerali.
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Utilizzazione
in agricoltura biologica: fungicida.
E’ consentito l'impiego previa necessità riconosciuta dall'organismo di
controllo o dall'autorità di controllo. Fino al 31 dicembre 2005, nel
limite massimo di 8 Kg di rame per ettaro per anno e dal 1° gennaio 2006,
nel limite massimo di 6 Kg di rame per ettaro per anno, fatte salve
disposizioni specifiche più restrittive previste dalla legislazione sui
prodotti fitosanitari dello Stato membro in cui il prodotto sarà
utilizzato. Per le colture perenni, gli Stati membri possono disporre che,
in deroga a quanto detto, i tenori massimi siano applicati come segue: -
il quantitativo totale massimo utilizzato a decorrere dal 23 marzo 2002
fino al 31 dicembre 2006 non deve superare 38 Kg di rame per ettaro; - a
decorrere dal 1° gennaio 2007, il quantitativo massimo che può essere
utilizzato ogni anno sarà calcolato detraendo i quantitativi
effettivamente utilizzati nei quattro anni precedenti dal quantitativo
totale massimo di 36, 34, 32 e 30 Kg di rame per ettaro, rispettivamente
per gli anni 2007, 2008, 2009 e 2010 e per gli anni successivi.
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